“Nelle mie ore d’ozio, seduto davanti al calamaio, vado annotando giorno dopo giorno, senza alcun motivo particolare, ogni pensiero che mi passa per la mente, per quanto futile sia: è una cosa, questa, che mi procura una sensazione davvero strana, simile a una lieve ebbrezza.”
Kenkô

Ricordo del mio studio di via Cavallotti (Bologna, 2007)

Mia madre si difende dal suo paese grigio

Villa Vertua Masolo, Nova milanese

Sentinella, omaggio a GDD,tempera su legno 252×187 cm; Sentinella, olio e acrilico su tela di cotone, cm 50×40, 2012-2015

L’ambizione del nero”, olio su tela, cm 15×25, 2013

A cercare il dono
nella carne il colore
per l’urgenza dei segni
i più vicini al mistero.
Traslata, in quel mare paradosso,
è la ferita del bianco
mai innocente,
eppure deriva e lusso del tacere.
La tavolozza non dimentica
magnetizza il mondo:
la prima via della pittura

Scicli

Rosolini

Doppio orizzonte

Metafora

Collezione privata, Modena 2010

L’ombra amplifica la conoscenza

Senza titolo, tempera su carta, cm 29,7×21, 2011

Teatrino meridiano

Il lavoro, “Meraviglia delle meraviglie”, mette in moto diversi linguaggi espressivi: la pittura, declinata nei suoi aspetti trasversali (plastico-murale) e un elemento extrapittorico (oggetto-scultura), producendo così un cortocircuito con lo spazio fisico e con quello pluridirezionale dei sensi. Un dialogo ravvicinato, quindi, tra rappresentazione e presentazione, per trovare una terza via, frutto di una progettualità che, per certi aspetti, si aggancia ad alcune esperienze novecentesche. In questo lavoro ho voluto mescolare leggenda e verità, memoria e finzione, ragionando intorno alla figura di Frank Lentini, mio antico compaesano. L’immagine diventa icona straordinaria per parlare della Sicilia (gli evidenti connotati fisici in rapporto al simbolo della Trinacria), dell’estraneità, ma anche per sottolineare una poetica che vede affrontare la trasfigurazione della realtà, riflettendo sugli elementi antropologici, artistici, storici e finanche sentimentali, che danno al linguaggio della pittura una necessità di ricerca-scoperta. È dunque una messa in scena la mia, che tiene conto di una visione estetica che talvolta ama trovare linfa espressiva in storie apparentemente laterali, secondarie, abolendo ogni gerarchia tematica.

Per G.M.C. e mia madre Rosa

Nello studio siciliano gli oggetti si muovono, ghignano, bramano una teoria del tempo.

Metafora

Ritratti di Sara, tecnica mista su carta modellata a cilindro

La scrittura dei giorni

Da e per Antonello, tecnica mista su carta, 39×34.5 cm, 2011/13.

Ad un certo punto io e lui eravamo la stessa cosa

La prima sezione

Senza titolo, tempera su carta, cm 29,7×21, 2012

L’isola del pittore

Rosolini

Trinacria

mare nostrum

Una gabbia tutta per me, tempera su carta cm 28×19, 2013

Sentimento metafisico

Un pensiero in piena notte

Premessa per una nozione dell’altrove

miscellanea o dell’impero dei segni che avanza

Rosolini

Senza titolo (Natura e artificio), olio su tela cm 70×50 cm, 2012

Oportuit haec facere et alia non omittere, olio su tela, cm 30×40, 2008

Nel cortile di via Cavallotti

A – B – C – D – E – F – G – H – I – J – K – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – W – X – Y – Z

Metafora

Gli incavi della visione o dell’ulteriorità visionaria (primo osservatorio ideale)

La prima vertigine, Vienna 2011

Eburneo, il viso di una stagione irripetibile

Pensiero stupendo per Diebenkorn e kelly, “Nei ritagli del tempo”, collage e tempera su carta, 14,5×10, 2013

Piccola piazza delle pietre monumentali o della scoperta del luogo, grafite su carta, 4,5x3cm 2013

Studio per “La casa dei miei genitori”, tecnica mista su carta, cm 29,7×21, 2013

Le direzioni del grigio

La scelta del grigio

Il primo grigio

G B

Un fantasma o quel che rimane del padre del pensiero evolutivo

Pallido o della luminescenza assoluta

Questo volto è la copia fedele di un disegno realizzato da un mio ex studente di prima media, con alle spalle una storia personale fortissima, dolorosa.
Faccio riferimento al 14 febbraio del 2008. Quell’anno ebbi l’occasione di attivare in classe un laboratorio espressivo sul tema del volto e, tra le diverse proposte elaborate dagli studenti, mi colpì questa straordinaria testimonianza. Allora, mi sembrò doveroso poterne eseguire una copia tutta per me, silenziosa, osservata da un’angolazione altra, privilegiata (l’essere stato a quell’età molto più fortunato di lui), come se si trattasse di un esercizio magico. L’intento di “ripercorrere” il suo vissuto, che so tutt’oggi essergli troppo ingombrante, partiva dalla volontà di sublimare il suo dolore, come ad alleggerirgli il gravame esistenziale, che certamente a quell’età non si sceglie di avere. Ho immaginato di ereditare i suoi turbamenti e i suoi vortici sentimentali inseguendo i suoi segni scrupolosamente, millimetro per millimetro, navigando in discontinui e sincopati fraseggi ottenuti dalla sua mano con sicurezza incredibile: una espressività autentica che nell’evoluzione del mio insegnamento non ho più incontrato. Mi sono accostato a lui con rispetto, ricordandomi di quando a undici anni copiavo i grandi maestri del passato, con la stessa deferenza. Qualche mese dopo, ho avuto il piacere di mostrarglielo: mi ricordo i lampi in quegli occhi grandi e la risposta esclamata da quella voce sottile: “Prof, ma lei potrebbe essere il mio fratello gemello!”

San Maria del Focallo

Golfo rosso

secondo paesaggio o del sogno blu

Primo paesaggio o della differenza dell’incavo

Stella, come stella

Da “Il morir è il morir della morte…”, spazio campo, inchiostri calcografici (monotipi) su carta Rosaspina, cornici in ferro zincato, 28,5×23,5 ciascuna, 2009

Rosso e bianco, una leggera diagonale a due facce, cantiere dichiarato dentro il corpo vegetale. Atterrato! Un duetto corsivo, ore inclinate della giornata, foglie e punte acuminate per il salasso meridiano…

Rosolini 1987

“Il cielo sopra Rosolini” o della buriana agostana, smalti su carta, formato A4, 2012

Apotropaica

Terzo motivo con luce

L’ultimo mese dell’anno

Super

Il mio neo-paesaggio

L’orizzonte ha due colori

“Rem tene, verba sequentur”

La bava numinosa

Tre distanze

Prima e dopo Hockney

Vincenza, la donna delle stelle

Per Vincenzo Cerami

Compagno rosso

Generosa

Pruriti romagnoli

Appendice

Tre paesaggi per Valentina

Quasi sempre sfuggiva la fiamma pittorica della carne; Marsia scuoiato dalla giovane e spudorata meccanica della mano. Inutile e impraticabile. L’ingenuo furore di una smorfia senza costrutto. Era il 2003

Piazza degli incunabuli

La mia prima vacanza

Promesse spose

Un tripode leggendario, il denso minerale della fantasia: il simbolo di una precoce utopia ben saldata alle ragioni della Natura, del cuore

Io come Frank Lentini, stampa digitale e tempera su carta fotografica, agosto 2011

Francesco Lentini

Eudora Welty, Mississippi 1930

Un’altra versione, monotipo su carta rosaspina, inchiostro calcografico, acquerello, cm 42×59 cm, 2013

Per piena virtù di spossesso, 2013, inchiostro calcografico su carta rosaspina, cm 35×50

Qualcosa di più vicino per oltrepassare i limiti, o del tradimento del “respiro della strada”

“Liberazione”: trucioli di gomma da cancelleria impastati con grafite

Giordano Bruno

Performance sammeln (performer: Laura Torlone), botticelli antichità, firenze 2012, multiproiezione diapositive; sovrapposizione di fusaggine a parete

Sammeln, come una notte di stelle, botticelli antichità, firenze 2012

Onda grigia, fiume Blanco

Rosa 1956/57

Ritratto di mia madre (Una Rosa ogni giorno), fusaggine su carta, 2011

Studio di ritratto di mia madre, tecnica mista su carta, 24×22 cm, 2009

Senza titolo, 2012-2013, pastello su carta, 24×34 cm

Pascolo

Firenze

Per i 50 anni di C.F., 2013, tempera su carta, 20×18,5 cm

Miracolo, è morta!

Senza titolo, 2011-12, inchiostri calcografici e tempera su carta rosaspina