“Nelle mie ore d’ozio, seduto davanti al calamaio, vado annotando giorno dopo giorno, senza alcun motivo particolare, ogni pensiero che mi passa per la mente, per quanto futile sia: è una cosa, questa, che mi procura una sensazione davvero strana, simile a una lieve ebbrezza.”

Kenkô

Ricordo del mio studio di via Cavallotti (Bologna, 2007)

giovanni blanco

Mia madre si difende dal suo paese grigio

giovanni blanco

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Villa Vertua Masolo, Nova milanese

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Sentinella, omaggio a GDD,tempera su legno 252×187 cm; Sentinella, olio e acrilico su tela di cotone, cm 50×40, 2012-2015

giovanni blanco

L’ambizione del nero”, olio su tela, cm 15×25, 2013

giovanni blanco

A cercare il dono
nella carne il colore
per l’urgenza dei segni
i più vicini al mistero.
Traslata, in quel mare paradosso,
è la ferita del bianco
mai innocente,
eppure deriva e lusso del tacere.
La tavolozza non dimentica
magnetizza il mondo:
la prima via della pittura

giovanni blanco

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Scicli

giovanni blanco

Rosolini

giovanni blanco

giovanni blanco

giovanni blanco

giovanni blanco

giovanni blanco

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Doppio orizzonte

giovanni blanco

giovanni balcno

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Metafora

giovanni blanco

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Collezione privata, Modena 2010

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L’ombra amplifica la conoscenza

giovanni blanco

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Senza titolo, tempera su carta, cm 29,7x21, 2011

Senza titolo, tempera su carta, cm 29,7×21, 2011

giovanni blanco

Teatrino meridiano

giovanni blanco

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Il lavoro, “Meraviglia delle meraviglie”, mette in moto diversi linguaggi espressivi: la pittura, declinata nei suoi aspetti trasversali (plastico-murale) e un elemento extrapittorico (oggetto-scultura), producendo così un cortocircuito con lo spazio fisico e con quello pluridirezionale dei sensi. Un dialogo ravvicinato, quindi, tra rappresentazione e presentazione, per trovare una terza via, frutto di una progettualità che, per certi aspetti, si aggancia ad alcune esperienze novecentesche. In questo lavoro ho voluto mescolare leggenda e verità, memoria e finzione, ragionando intorno alla figura di Frank Lentini, mio antico compaesano. L’immagine diventa icona straordinaria per parlare della Sicilia (gli evidenti connotati fisici in rapporto al simbolo della Trinacria), dell’estraneità, ma anche per sottolineare una poetica che vede affrontare la trasfigurazione della realtà, riflettendo sugli elementi antropologici, artistici, storici e finanche sentimentali, che danno al linguaggio della pittura una necessità di ricerca-scoperta. È dunque una messa in scena la mia, che tiene conto di una visione estetica che talvolta ama trovare linfa espressiva in storie apparentemente laterali, secondarie, abolendo ogni gerarchia tematica.

Per G.M.C. e mia madre Rosa

Nello studio siciliano gli oggetti si muovono, ghignano, bramano una teoria del tempo.

Nello studio siciliano gli oggetti si muovono, ghignano, bramano una teoria del tempo.

giovanni blanco

Metafora

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Ritratti di Sara, tecnica mista su carta modellata a cilindro

giovanni blanco

La scrittura dei giorni

Da e per Antonello, tecnica mista su carta, 39x34.5 cm, 2011/13.

Da e per Antonello, tecnica mista su carta, 39×34.5 cm, 2011/13.

giovanni blanco

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Ad un certo punto io e lui eravamo la stessa cosa

giovanni blanco

La prima sezione

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Senza titolo, tempera su carta, cm 29,7×21, 2012

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L’isola del pittore

giovanni blanco

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Rosolini

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Trinacria

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mare nostrum

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cielo-terra

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Una gabbia tutta per me, tempera su carta cm 28×19, 2013

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Sentimento metafisico

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Un pensiero in piena notte

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Premessa per una nozione dell’altrove

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miscellanea o dell’impero dei segni che avanza

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Rosolini

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Senza titolo (Natura e artificio), olio su tela cm 70×50 cm, 2012

Oportuit haec facere et alia non omittere, olio su tela, cm 30x40, 2008

Oportuit haec facere et alia non omittere, olio su tela, cm 30×40, 2008

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Nel cortile di via Cavallotti

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A – B – C – D – E – F – G – H – I – J – K – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – W – X – Y – Z

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Metafora

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Gli incavi della visione o dell’ulteriorità visionaria (primo osservatorio ideale)

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La prima vertigine, Vienna 2011

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Eburneo, il viso di una stagione irripetibile

Pensiero stupendo per Diebenkorn e kelly, “Nei ritagli del tempo”, collage e tempera su carta, 14,5×10, 2013

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Piccola piazza delle pietre monumentali o della scoperta del luogo, grafite su carta, 4,5x3cm 2013

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Studio per “La casa dei miei genitori”, tecnica mista su carta, cm 29,7×21, 2013

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Le direzioni del grigio

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La scelta del grigio

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Il primo grigio

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G B

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Un fantasma o quel che rimane del padre del pensiero evolutivo

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L’infanzia corretta

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Pallido o della luminescenza assoluta

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Questo volto è la copia fedele di un disegno realizzato da un mio ex studente di prima media, con alle spalle una storia personale fortissima, dolorosa.
Faccio riferimento al 14 febbraio del 2008. Quell’anno ebbi l’occasione di attivare in classe un laboratorio espressivo sul tema del volto e, tra le diverse proposte elaborate dagli studenti, mi colpì questa straordinaria testimonianza. Allora, mi sembrò doveroso poterne eseguire una copia tutta per me, silenziosa, osservata da un’angolazione altra, privilegiata (l’essere stato a quell’età molto più fortunato di lui), come se si trattasse di un esercizio magico. L’intento di “ripercorrere” il suo vissuto, che so tutt’oggi essergli troppo ingombrante, partiva dalla volontà di sublimare il suo dolore, come ad alleggerirgli il gravame esistenziale, che certamente a quell’età non si sceglie di avere. Ho immaginato di ereditare i suoi turbamenti e i suoi vortici sentimentali inseguendo i suoi segni scrupolosamente, millimetro per millimetro, navigando in discontinui e sincopati fraseggi ottenuti dalla sua mano con sicurezza incredibile: una espressività autentica che nell’evoluzione del mio insegnamento non ho più incontrato. Mi sono accostato a lui con rispetto, ricordandomi di quando a undici anni copiavo i grandi maestri del passato, con la stessa deferenza. Qualche mese dopo, ho avuto il piacere di mostrarglielo: mi ricordo i lampi in quegli occhi grandi e la risposta esclamata da quella voce sottile: “Prof, ma lei potrebbe essere il mio fratello gemello!”

San Maria del Focallo

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giovanni blancogiovanni blanco Golfo rosso

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secondo paesaggio o del sogno blu

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Primo paesaggio o della differenza dell’incavo

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Stella, come stella

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Da “Il morir è il morir della morte…”, spazio campo, inchiostri calcografici (monotipi) su carta Rosaspina, cornici in ferro zincato, 28,5×23,5 ciascuna, 2009

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Rosso e bianco, una leggera diagonale a due facce, cantiere dichiarato dentro il corpo vegetale. Atterrato! Un duetto corsivo, ore inclinate della giornata, foglie e punte acuminate per il salasso meridiano…

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Rosolini 1987

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“Il cielo sopra Rosolini” o della buriana agostana, smalti su carta, formato A4, 2012

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Apotropaica

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Terzo motivo con luce

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L’ultimo mese dell’anno

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Super

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Il mio neo-paesaggio

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L’orizzonte ha due colori

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“Rem tene, verba sequentur”

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La bava numinosa

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Tre distanze

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Prima e dopo Hockney

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Vincenza, la donna delle stelle

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Per Vincenzo Cerami

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Compagno rosso

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Generosa

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Pruriti romagnoli

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Appendice

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Tre paesaggi per Valentina

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Quasi sempre sfuggiva la fiamma pittorica della carne; Marsia scuoiato dalla giovane e spudorata meccanica della mano. Inutile e impraticabile. L’ingenuo furore di una smorfia senza costrutto. Era il 2003

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Piazza degli incunabuli

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La mia prima vacanza

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Promesse spose

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Un tripode leggendario, il denso minerale della fantasia: il simbolo di una precoce utopia ben saldata alle ragioni della Natura, del cuore

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Io come Frank Lentini, stampa digitale e tempera su carta fotografica, agosto 2011

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Francesco Lentini

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Eudora Welty, Mississippi 1930

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Un’altra versione, monotipo su carta rosaspina, inchiostro calcografico, acquerello, cm 42×59 cm, 2013

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Per piena virtù di spossesso, 2013, inchiostro calcografico su carta rosaspina, cm 35×50

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Qualcosa di più vicino per oltrepassare i limiti, o del tradimento del “respiro della strada”

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“Liberazione”: trucioli di gomma da cancelleria impastati con grafite

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Giordano Bruno

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Performance sammeln (performer: Laura Torlone), botticelli antichità, firenze 2012, multiproiezione diapositive; sovrapposizione di fusaggine a parete

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Sammeln, come una notte di stelle, botticelli antichità, firenze 2012

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Onda grigia, fiume Blanco

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Rosa 1956/57

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Ritratto di mia madre (Una Rosa ogni giorno), fusaggine su carta, 2011

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Studio di ritratto di mia madre, tecnica mista su carta, 24×22 cm, 2009

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Senza titolo, 2012-2013, pastello su carta, 24×34 cm

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Pascolo

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Firenze

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Per i 50 anni di C.F., 2013, tempera su carta, 20×18,5 cm

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Miracolo, è morta!

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Senza titolo, 2011-12, inchiostri calcografici e tempera su carta rosaspina

Ricordando Derrida: “Le immagini hanno sempre l’ultima parola.”

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